Dispositivi per la magnetoterapia
La magnetoterapia si inserisce nell’ambito della terapia fisica utilizzando campi magnetici pulsati a bassa frequenza e a bassa intensità; si avvale dell’azione di un campo magnetico indotto dalla corrente elettrica che percorre una bobina (diffusore).
Si ritiene che il principio fondamentale attraverso cui la magnetoterapia esplica gli effetti terapeutici sia quello di riportare ordine in un settore presumibilmente in disordine magnetico. Ciò avverrebbe per un’azione diretta o indiretta su alcune importanti componenti dell’organismo quali:
-le endorfine e derivati, modulatori della sensibilità dolorifica (effetto analgesico)
-le sostanze diamagnetiche (ossigeno, idrogeno, radicali liberi, enzimi) ritenute in grado di condizionare quasi tutte le reazioni che si svolgono nell’organismo (effetto regolatore);
-la membrana cellulare, la cui permeabilità, se alterata, non riesce a controllare la pompa del sodio con conseguente
-edema cellulare (effetto anti-edemigeno e anti-infiammatorio)
-i sistemi orto e parasimpatico che, stimolati a seconda della qualità, intensità e durata del campo magnetico, possono indurre risposte locali (midollare della surrenale) e generali (catecolamine circolanti) diverse.
A seconda della prevalente stimolazione orto e parasimpatica, vengono influenzati i recettori alfa o beta ed i vari metabolismi (glucidico, protidico e lipidico). La magnetoterapia esplica inoltre un’azione che favorisce i processi riparativi dei tessuti e stimola le difese naturali organiche.
La patologia dell’apparato muscolo-scheletrico rappresenta il campo di applicazione più specifico della magnetoterapia; in particolare quella post-traumatica risponde in modo eccellente a questo tipo di trattamento. Tutti gli eventi traumatici, dal piccolo trauma distorsivo alla grave frattura, possono trarre vantaggio da questa terapia con tempi di guarigione a volte clamorosi. Anche la patologia ossea trattata con la magnetoterapia ha mostrato processi riparativi e tempi di recupero più brevi.